Il 4 marzo 2018, rimarrà un’altra giornata tristemente nota nel mondo del calcio: il 4 marzo ci ha lasciato Davide Astori.

Una scomparsa prematura, inattesa e traumatica che lasciò Firenze nello sconforto più totale.
“Cause naturali”, fummo liquidati così e sulla vicenda non si tornò più di tanto.
Rimase il dolore, lo sconcerto, ma la vita va avanti, triste se ci si pensa su, ma rassicurante sapere in fondo che il mondo non si ferma.

Tutto rimane sospeso ad una tragica fatalità.

Sospeso nel tempo fin quando si mormora di una svolta improvvisa nel caso del capitano della Fiorentina Davide Astori.

Come ha raccontato l’edizione odierna de La Nazione, la Procura di Firenze ha emesso due avvisi di garanzia verso due medici che lavorano in due strutture pubbliche di Firenze e Cagliari incaricate di rilasciare i certificati di idoneità sportiva.

Sarà esaminato l’arco temporale che coinvolge l’estate del 2016 e quella del 2017.
I referti, pubblicati sul quotidiano, metterebbero alla luce infatti la presenza di extrasistole ventricolari, in particolare, quella del 2017 rileva la presenza di un’extrasistolia a due morfologie.

Cosa significa? Non siamo medici, ma ci chiediamo se un’occhiata più approfondita avrebbe potuto indirizzare verso una decisione diversa ed un epilogo scritto in altro modo.

La procura di Firenze indaga, ma nessun medico della Fiorentina risulta essere coinvolto.

Non so perché mi tocchi personalmente questa vicenda, in fondo non lo conoscevo, tifo anche un’altra squadra.Poi ci ripenso: 31 anni. A quel punto capisco che Astori ha giocato contro il peggior duo d’attacco della storia: Destino e Vita. Allora trovo un senso a questa tragedia, o almeno ci provo: fare a sportellate, gomitate, spendere falli e cartellini gialli pur di non prendere gol. Sono sicura che Astori ha lottato fino alla fine, perdendo 2-1, lasciando però un tackle da cineteca del calcio: insegnarci quanto sia breve tutto quanto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *